Cultura

Sogni realizzati sotto l’Albero

associazione torinese che ha come obiettivo la felicità dei bambini malati

di Francesco Di Nepi

Il Natale è passato, ma ?l?albero dei sogni? brilla ancora. Ogni piccola luce è un sogno realizzato. L? ?Albero? è un?associazione torinese che ha scelto come suo obiettivo principale la felicità di piccoli malati con nella mente un sogno quasi impossibile da realizzare. Nata nel 1990 nella città piemontese, l?organizzzazione opera a livello nazionale, essendo stata riconosciuta come ente morale e giuridico dal Ministero degli Interni il 25 marzo 1993. Aiutare un bambino o un ragazzo sotto i diciotto anni a vivere in maniera serena un sogno, può avere aspetti terapeutici positivi e inaspettati. Perlomeno sulla psicologia del ragazzo, debilitato e depresso dalle continue visite mediche e terapie. Il dato che è emerso nei sette anni di attività dell?associazione dice che spesso i sogni dei ragazzi spaziano nel loro futuro, in quello che vorrebbero diventare da grandi: poliziotti, carabinieri, piloti automobilistici o di aereo. Non manca il desiderio di passare un?emozionante giornata con i propri beniamini televisivi o cinematografici. La realizzazione di questi desideri provoca nell?animo del piccolo un?iniezione di fiducia, un rinnovato entusiasmo per la sua vita e una migliore e più forte capacità di sopportare le cure cui vengono sottoposti. Il sogno realizzato si distingue in tre periodi differenti, tutti importanti: l?attesa, la realizzazione e il momento finale. Dopo il quale, il bimbo, oltre a mantenere un contatto con la persona che è riuscita a incontrare, vede i suoi genitori, che l?associazione indica come gli ideatori dell?evento, in maniera diversa rispetto a prima. Non più come coloro che lo spingono verso momenti dolorosi e stressanti, ma come le persone che sono riuscite a renderli felici. La ?sorpresa? ha alle spalle un?organizzazione ben precisa, direttamente dipendente dal parere dei genitori e soprattutto, dall?assenso del medico curante. Che ha il compito di parlare con il piccolo cercando di sollecitare la confessione del sogno, nel momento in cui si evidenzia un suo particolare stato di depressione o di abbandono delle speranze. Tutto questo avviene quando la richiesta non viene fatta esplicitamente dal ragazzo: in questo caso, l?associazione si impegna a non far partire l?organizzazione del sogno senza aver interpellato in primo luogo il medico curante che deve dare la garanzia del suo supporto alla realizzazione del sogno stesso. Tenendo ben presenti le condizioni fisiche del paziente. Ed è sempre previsto il coinvolgimento dei familiari, che devono partecipare all?evento perché il piccolo possa condividere con loro tutti i ricordi. E riviverlo anche grazie al filmato che l?associazione gli regalerà insieme a un album di fotografie ricordo. I costi del sogno sono coperti dall??Albero dei sogni? e da coloro che danno la propria disponibilità. Situazione che permette di superare eventuali problemi economici della famiglia del ragazzo. L?indipendenza economica dell?associazione è basata sui contributi offerti dai suoi associati. Molti sogni sono già diventati realtà. Come quello di Simone, sedicenne con il pallino di pilotare un aeroplano, che indossata la divisa di Comandante anziano, ha volato in cabina di comando da Torino a Roma e ritorno. Decollando e atterrando autonomamente attraverso il simulatore di volo. O come quello di Fabio, 9 anni e una passione per Venezia. Accompagnato in città con una splendida Ferrari Testarossa, e ricevuto dal sindaco al suono dei trombettieri storici in costume, trascorre due giorni nella città veneta alloggiando nel lussuoso e caratteristico Hotel Cipriani. Passeggiate in gondola, piccioni e una affettuosa accoglienza da parte della gente veneziana.


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